Capo Verde e Boa Vista: fra oceano e deserto
La Baia di Boa Esperanca con tre pale eoliche sullo sfondo |
Capo Verde è nel complesso una meta di un certo interesse: le dieci isole dell'arcipelago offrono diversi ambienti, ognuna con le sue caratteristiche e punti di forza.
Probabilmente le isole meno turistiche hanno il maggior fascino, ma al momento sono meno battute dai tour operator. Per i tour più complessi è quindi necessario rivolgersi ad agenzie specializzate o intraprendere una vacanza "fai da te", aspetto che fa aumentare il prezzo.
Scegliendo invece uno dei tanti pacchetti disponibili presso i tour operator, l'ex colonia portoghese credo possa essere considerata una delle mete migliori nel rapporto qualità prezzo: con un costo di circa 700/800 euro a persona è possibile farsi una settimana in un luogo che offre spiagge tranquillamente paragonabili alle migliori distese caraibiche, hotel e strutture di prima scelta, interessanti escursioni naturalistiche, una durata del volo accettabile (circa 6 ore), e non da ultimo la sempre apprezzata formula tutto incluso, che impedisce di far lievitare le spese.
Bem-vindo a Boa Vista
Nel nostro caso noi abbiamo scelto Boa Vista per il nostro viaggio, essendo anche un'isola capace di coniugare le esigenze un po' più turistiche senza però aver ancora perso il sapore locale: Boa Vista sa offrire la classica vacanza di mare con paesaggi variegati, che vanno dal desertico al verdeggiante, dal collinare al brullo, con spiagge eccellenti e hotel di ogni genere, dal lusso al fai da te.
E' stata poi forse una delle vacanze più "avventurose" e imprevedibili, già a partire dall'arrivo: a causa di una pioggia come non se ne vedevano da sempre, e conseguente alluvione, il ponte stradale principale di Boa Vista, che collega praticamente tutte le strade, era crollato e l'aeroporto è rimasto chiuso.
Veniamo quindi dirottati e atterriamo sull'isola di Sal, dove il Tour Operator di Francorosso si prodiga per offrirci un'alternativa valida, fallendo miseramente per forza di cose. L'unico villaggio disponibile era infatti il Vila Do Farol, nettamente inferiore rispetto al Riu Karamboa che avevamo prenotato. Ciliegina sulla torta, la nostra prima serata è stata accompagnata da conati di vomito e malessere generale, per tenere fede alla fama dell'hotel.
L'alluvione che ha trascinato via il ponte a Boa Vista (immagine da Boavista2000) |
Veniamo quindi dirottati e atterriamo sull'isola di Sal, dove il Tour Operator di Francorosso si prodiga per offrirci un'alternativa valida, fallendo miseramente per forza di cose. L'unico villaggio disponibile era infatti il Vila Do Farol, nettamente inferiore rispetto al Riu Karamboa che avevamo prenotato. Ciliegina sulla torta, la nostra prima serata è stata accompagnata da conati di vomito e malessere generale, per tenere fede alla fama dell'hotel.
L'immagine esprime il "mood" e il malessere percepito nella permanenza all'isola di Sal |
Il giorno dopo ci si riprende e si parte per l'aeroporto di Sal con la speranza di poter volare a Boa Vista, riuscendo finalmente a mettere piede sull'isola verso il primo pomeriggio.
Antropologia Turistica
I disguidi sebbene poco piacevoli, sono stati però utili a livello antropologico, per osservare il teatrino degli italiani in vacanza e in particolare degli italiani in vacanza fra i disagi. Ho pazientemente classificato alcune tipologie di turisti che hanno manifestato la loro spiacevole presenza durante i quasi due giorni a cavallo fra Sal e Boa Vista e, perchè no, anche in seguito.
- Il Simpaticone: quello che in ogni occasione deve uscirne con una battuta del cazzo cercando di far ridere, soprattutto quando si è tutti assiepati in coda, magari durante un palloso controllo passaporti con file stile Gardaland.
- Il Facchino: quello che si porta un bagaglio a mano che sembra contenere il vestiario di un guardaroba da 4 stagioni, e che pretende di avere almeno 4 cappelliere a disposizione per la sua valigia station wagon in aereo.
- Il Tossicomane: quello che riesce ad avere la sigaretta in bocca accesa in ogni occasione: in coda, a pranzo, a colazione, in piscina, al mare, sulla spiaggia, al bar, per la strada, sul bus, e se riesce anche sotto la doccia e mentre dorme.
- Lo Scivoloso: quello che in coda si infila ovunque, cercando di superare chi gli sta davanti con manovre di ogni genere, spingendo, dando gomitate, affiancandosi, fingendo di conoscere qualcuno più avanti o simulando attacchi epilettici. A volte lo Scivoloso è anche Simpaticone e quindi oltre a scivolare in avanti, lo fa sparando cazzate.
- Lo Speedypizza: quello che segue lo slogan della famosa Speedypizza Findus: amici in 5 minuti. In questo senso è divertente notare all'aeroporto all'andata le facce di persone che non si cagano nemmeno di striscio, e poi al ritorno al ritiro bagagli sempre la stessa gente che si è riscoperta amici per la pella da una vita, salvo poi non cagarsi più per sempre a 10 minuti dall'abbandono dell'aeroporto.
- Il Polemico: quello che si lamenta sempre a prescindere. Se piove è colpa del tour operator che non ha contattato Tempesta degli X-Men per scongiurare la pioggia; se c'è vento è colpa di quel pezzo di merda di Eolo e del Tour Operator che non gli ha proibito di soffiare; se l'aereo è in ritardo è colpa del tour operator che non provvede a ri-distribuire i fusi orari.
Queste sono le 6 principali categorie - ovviamente non esaustive - che ho potuto osservare all'opera durante questa vacanza e che, forse per pregiudizio ma fino ad oggi più per post-giudizio, mi sembrano tipicamente italiane. Per questo rifuggo le strutture con gli italiani in vacanza come si rifugge un attacco di dissenteria.
Turisti in attesa a Sal; ottima occasione per "accendere la luce" sulle tipologie turistiche che si nascondono sullo sfondo di una vacanza |
Karamboa che sorpresa
Nei nostri 7 giorni abbiamo soggiornato al Riu Karamboa, gigantesco resort che sembra una sorta di mini villaggio, vista la vastità del complesso e le tantissime camere che possono ospitare credo fino a 2000 persone.
Fantastica la formula All Inclusive, un tutto incluso reale: è possibile arrivare in hotel e dimenticare il portafoglio in cassaforte: ogni pasto, bevanda, colazione cena, spuntino e snack è incluso e tutto a volontà.
Il Riu Karamboa nel suo splendore |
Il luogo ideale per poter fare una vera a propria vacanza sdraio e forchetta meglio nota come da maiali all'ingrasso, in cui le persone si limitano a sguazzare nell'acqua dell'oceano o della piscina, il tutto mentre trangugiano grassi insaturi e saturi di ogni tipo.
In alcuni momenti si sfiora davvero l'apoteosi dell'ingrasso e della indolenza, immagini che mi hanno fatto pensare quanto l'Ulisse di Dante con la sua famosa frase fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza in certi casi sia una colossale panzana: il genere umano (o almeno una parte di esso) non vede l'ora di viver come bruti.
In alcuni momenti si sfiora davvero l'apoteosi dell'ingrasso e della indolenza, immagini che mi hanno fatto pensare quanto l'Ulisse di Dante con la sua famosa frase fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza in certi casi sia una colossale panzana: il genere umano (o almeno una parte di esso) non vede l'ora di viver come bruti.
Maiali all'ingrasso che fanno acqua gym |
La struttura dell'Hotel è pregevole e affascinante, se non fosse per alcuni difetti di progettazione, che mi fanno pensare che l'architettura sia stata concepita da un vero idiota. Come definire altrimenti qualcuno che progetta scarichi dell'acqua piovana che convogliano il flusso all'interno di alcune finestre e terrazze? Oppure impianti elettrici che perdono acqua dai lampadari sulle volte? Esatto, un idiota.
Altro problema è la spiaggia antistante: nonostante si tratti della rinomata Praia de Chavez, l'hotel si ritrova davanti allo scarico del fiume principale e il mare in quei pressi risulta poco pulito, in quest'occasione anche per via dell'alluvione. Per trovare la sabbia bianca e il mare verde e pulito meglio allontanarsi di qualche centinaio di metro.
Per il resto nulla da ridire sulla varietà dei servizi offerti, sull'animazione di buon livello, sulla scelta dei ristoranti e la qualità del cibo, sempre ottimo, variegato e fresco. Il solo aspetto che in alcuni momenti mi ha fatto storcere il naso è che, data la colossale dimensione della struttura e la grande quantità di persone, in alcuni casi a colazione, pranzo o cena, sembrava di trovarsi in un'enorme "festa di paese" all'aperto, una mega mensa collettiva, con centinaia di persone che ronzavano nel ristorante principale.
In questo senso meglio i ristoranti tematici, più intimi e raccolti.
Poco lontano dall'hotel era possibile fra una "cammellata" fra le dune |
Verso Nord
Per via delle problematiche di viabilità abbiamo potuto fare solo un'escursione al nord dell'isola, a dire la verità non eccessivamente interessante. A parte il paese di Rabil, formato da qualche catapecchia caratteristica e diroccata, la nostra visita ha toccato anche il paese principale di Sal Rei, la capitale di Boa Vista. In sè avrei passeggiato con piacere fra le vie della casette colorate, se non fosse stato per la presenza di alcuni senegalesi molesti quanto due dita nell'occhio.
Appena scesi dal pick up, questi loschi figuri dai nomi italianizzati il peggio possibile (tipo "Tiramissù" con due S) ci hanno circondato, cercando di convincerci ad entrare nelle loro botteghe, questo fino allo sfinimento alternato alla voglia di sterminio, sterminio controllato, per preservare i Capoverdiani - gente tranquilla e tutt'altro che molesta - dalla strage.
Una tipica casa a Rabil |
Il caratteristico porto di Sal Rei |
Insomma, se Sal Rei può incuriosire, sicuramente la presenza di questi insistenti senegalesi e delle loro botteghe piene di cianfrusaglie inutili, ci ha fatto immediatamente passare la voglia di fermarci in paese.
Prima di Sal Rei, tappa alla Baia de Boa Esperanca dove riposa il relitto della Santa Maria, incagliatosi circa 40 anni fa.
Durante il nostro itinerario siamo stati accompagnati dalla guida locale Eliseu, tipo in gamba, simpatico e preparato, che ha passato il tempo a vantarsi delle sue doti da novello Colin McRae capoverdiano per la sua abilità di guida nel deserto, criticando gli altri autisti di pick up al seguito. Un particolare fondamentale e dopo capirete perché.
Il ritorno verso l'hotel è stato nuovamente funestato dai disagi per il ponte crollato, che hanno permesso alla nostra guida di partorire la seguente idea: per evitare di farsi di nuovo i 50 minuti di deserto off-road, ha proposto di "guadare" a piedi un tratto di oceano, per poi percorrere una parte di spiaggia verso l'hotel: tempo di percorrenza 10 minuti, durante il quale abbiamo visto i nostri compagni di escursione inghiottiti prima dall'acqua e poi dall'oscurità della spiaggia.
La maggior parte ha infatti accettato ma noi ed un'altra coppia decidiamo di rifarci la strada in pick up: qui emerge l'abilità di cui Eliseu si è vantato per l'intera giornata: alla prima duna affrontata nel deserto al buio riesce ad insabbiare il veicolo e bloccarlo.
Siamo costretti così a scendere in quattro e a spingere, riuscendo a emergere dalla pozza di sabbia; rimontiamo sul mezzo e inizia la tappa di rally, con la guida che spinge sull'acceleratore per evitare di insabbiarsi di nuovo compiendo evoluzioni da prova speciale. Comunque emozionante ed impressionate vedere qualcuno guidare come un pazzo nel buio più totale, senza alcuna indicazione se non il sentiero innanzi, un luogo in cui io mi sarei perso e/o ribaltato dopo aver percorso 3 metri.
Anche qui le battute su Schettino si sono sprecate, ma il relitto in questo caso era immerso in un'atmosfera sgombra, quasi surreale, che mi ha fatto venire in mente il finale del film il Pianeta delle Scimmie. Adagiato su un fianco, ormai divorato dalla ruggine, troneggia su una spiaggia spoglia, desertica ma rude e frastagliata, con in lontananza tre pale eoliche ed un'atmosfera carica di umidità e foschia, mentre il vento e le onde sferzano la sabbia e l'aria. Quasi un monito per un passato che è futuro, e chi ha visto il film con Charlton Heston sa di cosa parlo.
Il relitto della Santa Maria nella Baia di Boa Esperanca |
Durante il nostro itinerario siamo stati accompagnati dalla guida locale Eliseu, tipo in gamba, simpatico e preparato, che ha passato il tempo a vantarsi delle sue doti da novello Colin McRae capoverdiano per la sua abilità di guida nel deserto, criticando gli altri autisti di pick up al seguito. Un particolare fondamentale e dopo capirete perché.
Il ritorno verso l'hotel è stato nuovamente funestato dai disagi per il ponte crollato, che hanno permesso alla nostra guida di partorire la seguente idea: per evitare di farsi di nuovo i 50 minuti di deserto off-road, ha proposto di "guadare" a piedi un tratto di oceano, per poi percorrere una parte di spiaggia verso l'hotel: tempo di percorrenza 10 minuti, durante il quale abbiamo visto i nostri compagni di escursione inghiottiti prima dall'acqua e poi dall'oscurità della spiaggia.
La maggior parte ha infatti accettato ma noi ed un'altra coppia decidiamo di rifarci la strada in pick up: qui emerge l'abilità di cui Eliseu si è vantato per l'intera giornata: alla prima duna affrontata nel deserto al buio riesce ad insabbiare il veicolo e bloccarlo.
Siamo costretti così a scendere in quattro e a spingere, riuscendo a emergere dalla pozza di sabbia; rimontiamo sul mezzo e inizia la tappa di rally, con la guida che spinge sull'acceleratore per evitare di insabbiarsi di nuovo compiendo evoluzioni da prova speciale. Comunque emozionante ed impressionate vedere qualcuno guidare come un pazzo nel buio più totale, senza alcuna indicazione se non il sentiero innanzi, un luogo in cui io mi sarei perso e/o ribaltato dopo aver percorso 3 metri.
Il buio sulla spiaggia illuminata dai fari del pick up |
Ne restano altre 8
Rientrati in hotel, abbiamo concluso il resto della vacanze godendoci le spiagge sabbiose e lisce, ubicate a circa 1 km di distanza dal Riu Karamboa, dove è possibile fare il bagno in un oceano Atlantico dall'acqua calda e accogliente. Resta forse un po' il dispiacere di non aver avuto al possibilità di vedere altre zone dell'isola a causa delle problematiche causate dal precedente diluvio universale.
La mia impressione complessiva è comunque stata positiva: Boa Vista è un'isola ancora parzialmente lontana dalla calca turistica che probabilmente si è già impadronita dell'Isola di Sal e che inevitabilmente giungerà anche su quest'isoletta dal paesaggio variegato.
Fortunatamente le restanti 8 isole che compongono l'arcipelago sembrano ancora essere lontane dal turismo di massa e dovrebbero preservare la tipicità locale oltre ad offrire una varietà di paesaggi e di interesse turistico degno di nota, aspetto che rende Capo Verde forse una delle mete nel complesso più interessanti e varie fra quelle disponibili a poche ore di volo.
Passeggiare sulle dune desertiche, formatesi dalla sabbia proveniente dal Sahara, mentre con il vento fra i capelli si osserva a pochi metri la spiaggia bianca e l'acqua azzurra dell'oceano è un'esperienza fra le più piacevoli e rilassante degli ultimi anni. Chi lo sa che in futuro non venga il momento di fare una nuova capatina davanti al Senegal per proseguirne l'esplorazione, alla scoperta delle altre isole abbracciate dall'Atlantico.
Lo show musicale di Patrick e fati al Riu Karamboa |
La mia impressione complessiva è comunque stata positiva: Boa Vista è un'isola ancora parzialmente lontana dalla calca turistica che probabilmente si è già impadronita dell'Isola di Sal e che inevitabilmente giungerà anche su quest'isoletta dal paesaggio variegato.
Fortunatamente le restanti 8 isole che compongono l'arcipelago sembrano ancora essere lontane dal turismo di massa e dovrebbero preservare la tipicità locale oltre ad offrire una varietà di paesaggi e di interesse turistico degno di nota, aspetto che rende Capo Verde forse una delle mete nel complesso più interessanti e varie fra quelle disponibili a poche ore di volo.
Passeggiare sulle dune desertiche, formatesi dalla sabbia proveniente dal Sahara, mentre con il vento fra i capelli si osserva a pochi metri la spiaggia bianca e l'acqua azzurra dell'oceano è un'esperienza fra le più piacevoli e rilassante degli ultimi anni. Chi lo sa che in futuro non venga il momento di fare una nuova capatina davanti al Senegal per proseguirne l'esplorazione, alla scoperta delle altre isole abbracciate dall'Atlantico.
Una passeggiata sulla Praia de Chavez |
Il favoloso mare sulla Praia de Chavez |
Etichette: Capo Verde, Immagini, Parole, Viaggiare
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