WebLover

di Riccardo Campaci

2020/12/27

Le FAQ ufficiali di Google sui Core Web Vitals, tradotte in italiano

grafico core web vitals

Cheney Tsai, sviluppatore di Google, ha pubblicato sulla Guida di Search Console una lista di FAQ dedicate ai Core Web Vitals.

La lista di FAQ non è stata ancora tradotta ufficialmente in italiano. Ecco la mia traduzione per chi preferisce leggerla in italiano.

--- 

Ciao a tutti,

Abbiamo compilato alcune delle domande più frequenti sui Segnali Web Essenziali e Page Experience. Puoi anche trovare ulteriori informazioni nella nostra documentazione per sviluppatori su:

D: Quali sono le metriche? Perché sono rilevanti per gli utenti?

R: Le metriche incentrate sull'utente sono uno strumento fondamentale per comprendere, misurare e migliorare l'esperienza utente del tuo sito web. 

Largest Contentful Paint (LCP) misura la velocità con cui gli utenti visualizzano i contenuti. 

First Input Delay (FID) misura la reattività di un sito all'input dell'utente come il tocco di un pulsante o l'inserimento di dati in un modulo. 

Il Cumulative Layout Shift (CLS) misura la frequenza con cui gli elementi della pagina si spostano mentre l'utente cerca di leggerlo o interagire con esso.

D: Google consiglia che tutte le mie pagine rispettino alcuni valori per ognuna di queste metriche? Qual è il vantaggio?

R: Consigliamo ai siti web di rispettare le soglie per queste tre metriche come guida per un'esperienza utente ottimale su tutte le pagine. Le soglie principali dei Core Web Vitals vengono valutate a livello di pagina e potresti scoprire che alcune pagine sono al di sopra e altre al di sotto di queste soglie. 

Il vantaggio immediato sarà una migliore esperienza per gli utenti che visitano il tuo sito, ma a lungo termine riteniamo che lavorare per una serie condivisa di metriche e soglie di esperienza utente su tutti i siti web sarà fondamentale per sostenere un ecosistema web sano.

D: Se ho creato pagine AMP, soddisfano le soglie consigliate?

R: Esiste un'alta probabilità che le pagine AMP soddisfino le soglie. AMP mira a fornire esperienze di alta qualità, user-first; i suoi obiettivi di progettazione iniziali sono strettamente allineati con ciò che misurano oggi i Segnali Web Essenziali. 

Ciò significa che i siti creati utilizzando AMP probabilmente possono soddisfare le soglie di Web Vitals. 

Inoltre, la versione evergreen di AMP consente ai proprietari dei siti di ottenere questi miglioramenti delle prestazioni senza dover modificare la loro base di codice o investire in risorse aggiuntive. 

È importante notare che ci sono cose al di fuori del controllo di AMP che possono far sì che le pagine non soddisfino le soglie, come tempi di risposta del server lenti e immagini non ottimizzate. Scopri di più qui.

D: Un sito può soddisfare le soglie consigliate senza utilizzare AMP?

A: Sì. Puoi dare un'occhiata alla guida offerta su web.dev/vitals per vedere come puoi ottimizzare le tue prestazioni rispetto ai Core Web Vitals. 

Il vantaggio dell'utilizzo di AMP è che le best practice per lo sviluppo web saranno di base integrate nel framework, senza ulteriore sforzo da parte tua.

D: Se il mio sito è un'app web progressiva (PWA), soddisfa le soglie consigliate?

R: Non necessariamente poiché dipenderà ancora da come viene implementata la Progressive Web App e da come sarà l'esperienza web degli utenti reali sulla tua pagina. 

I principali Segnali Web Essenziali sono complementari alla realizzazione di una buona PWA; è importante che ogni sito, che sia PWA o meno, si concentri sull'esperienza di caricamento, l'interattività e la stabilità del layout. 

Consigliamo a tutti gli sviluppatori di PWA di seguire le linee guida dei Core Web Vitals.

D: Un sito può soddisfare le soglie consigliate se si tratta di un'applicazione a pagina singola?

R: I Core Web Vitals misurano l'esperienza dell'utente relativamente ad una particolare pagina web e non tengono conto delle tecnologie e delle architetture coinvolte nella fornitura di tale esperienza. 

I cambiamenti di layout, i ritardi di input e la visualizzazione del contenuto sono importanti per un'applicazione a pagina singola come lo sono per altre architetture. 

Architetture diverse possono comportare diversi punti di attrito per affrontare e soddisfare le soglie. Indipendentemente dall'architettura scelta, ciò che conta è l'esperienza utente osservata.

D: Il mio sito web è ottimizzato per i dispositivi mobili, ma il mio punteggio Core Web Vitals è basso sui dispositivi mobili. Come è possibile?

R: Il segnale Page Experience (esperienza in pagina) misura aspetti relativi a come gli utenti percepiscono l'esperienza di interazione con una pagina web. 

I Core Web Vitals sono un aspetto di questa esperienza, insieme all'ottimizzazione per i dispositivi mobili. 

Questi due aspetti non sono pensati per essere intercambiabili ma complementari, al fine di fornire un'immagine olistica dell'esperienza della pagina.

D: Come posso migliorare i miei punteggi LCP / CLS / FID?

R: Puoi trovare consigli su come migliorare le metriche di Core Web Vitals su web.dev/fast/. Il miglioramento delle metriche per il tuo sito richiederà la conoscenza dello sviluppo web. 

Se sei un utente non tecnico, abbiamo alcuni suggerimenti nel nostro Centro assistenza di Search Console, ma dovresti considerare di contattare un professionista.

D: Perché ci sono differenze nei punteggi tra mobile e desktop?

R: In questo momento, l'utilizzo dell'esperienza sulla pagina come segnale per il posizionamento si applica solo alla ricerca per cellulari. 

Tuttavia, se stai misurando i Core Web Vitals utilizzando il tuo strumento RUM preferito, potresti scoprire che i punteggi differiscono tra web mobile e web desktop. 

Sebbene la tecnologia utilizzata per creare il sito possa essere simile, gli utenti reali delle due versioni avranno vincoli diversi come il dispositivo, le dimensioni del viewport, la connettività di rete e altro.

D: Le sessioni che non riportano il FID possono essere considerate sessioni "di rimbalzo"?

R: No, FID esclude gli scroll e ci sono sessioni legittime senza scorrimento. 

La frequenza di rimbalzo e la frequenza di abbandono possono essere definite come parte della suite di analisi prescelta e non sono considerate nella progettazione delle metriche relative ai segnali web essenziali.

D: In che modo i Core Web Vitals tengono conto dei siti la cui base di utenti potrebbe utilizzare dispositivi meno recenti o reti più lente?

R: Core Web Vitals ha lo scopo di misurare la qualità dell'esperienza di un utente su un sito web. 

La popolazione di utenti di ogni sito è diversa e alcuni siti, non limitati a una particolare regione, possono avere popolazioni significative di utenti che potrebbero utilizzare dispositivi meno recenti, reti più lente e così via. 

In questi casi, i siti dovrebbero adattare il contenuto per garantire che tali utenti stiano ancora vivendo un'ottima esperienza utente e, idealmente, soddisfino comunque le soglie consigliate di Core Web Vitals.

D: I Segnali Essenziali Web influiscono sul posizionamento?

A partire da maggio 2021, i Segnali Essenziali Web saranno inclusi nei segnali di esperienza della pagina insieme ai segnali di ricerca esistenti, tra cui l'ottimizzazione per i dispositivi mobili, la navigazione sicura, la sicurezza HTTPS e le linee guida sugli interstiziali

Puoi leggere ulteriori informazioni al riguardo nel nostro post del blog di Search Central.

D: In che modo Google determina quali pagine sono interessate dalla valutazione dell'esperienza della pagina e dell'utilizzo come segnale di ranking?

R: L'esperienza sulla pagina è solo uno dei tanti segnali utilizzati per classificare le pagine. 

Tieni presente che l'intento della query di ricerca è ancora un segnale molto forte, quindi una pagina con un'esperienza di pagina inferiore alla media può comunque avere una posizione elevata se ha contenuti interessanti e pertinenti.

D: C'è una differenza tra il ranking desktop e mobile?

R: In questo momento, l'utilizzo dell'esperienza sulla pagina come segnale per il posizionamento si applica solo alla ricerca per cellulari.

D: Cosa possono aspettarsi i proprietari di siti dal loro traffico se non raggiungono le metriche sul rendimento dei dati vitali principali?

A: È difficile fare qualsiasi tipo di previsione generale. Potremmo avere più informazioni da condividere in futuro quando annunceremo formalmente i cambiamenti che entreranno in vigore. 

Tieni presente che anche il contenuto stesso e la sua corrispondenza con il tipo di informazioni che un utente sta cercando rimane un segnale molto forte.

D: Quali informazioni fornisce Search Console sui Core Web Vitals? Cosa significano questi errori?

R: Su Search Console è disponibile il report Core Web Vitals, basato sui dati del report Chrome UX, per aiutare i proprietari dei siti a identificare potenziali problemi di esperienza utente. 

L'intento è garantire che il report Core Web Vitals sia coerente e fornisca ai proprietari del sito visibilità sullo stato di ciascuno dei Core Web Vitals sul proprio sito. 

Puoi trovare ulteriori informazioni sul significato dei diversi errori e su come risolverli nel Centro assistenza.

D: La mia pagina è veloce. Perché vedo avvisi nel rapporto dei Segnali Web Essenziali di Search Console?

R: Diversi dispositivi, connessioni di rete, geografia e altri fattori possono contribuire al modo in cui una pagina viene caricata e viene vissuta da un particolare utente. 

Sebbene alcuni utenti, in determinate condizioni, possano osservare una buona esperienza, ciò potrebbe non essere indicativo dell'esperienza di altri utenti. 

I principali Core Web Vitals esaminano l'intero corpo delle visite degli utenti e le sue soglie vengono valutate al 75 ° percentile considerando tutte le visite degli utenti. Il report SC CWV aiuta a creare report su questi dati.

A seconda di come stai valutando la "velocità", ricorda che i Core Web Vitals considerano qualcosa di più della velocità. Ad esempio, il Cumulative Layout Shift descrive i fastidi degli utenti come i contenuti in movimento. 

Inoltre, puoi anche utilizzare strumenti di test sintetici che tentano di emulare un utente, ma tale rappresentazione potrebbe differire dai tuoi utenti reali.

D: Quando guardo Lighthouse, non vedo errori. Perché vedo errori nel rapporto di Search Console?

R: Il rapporto Search Console Core Web Vitals mostra il rendimento delle tue pagine in base ai dati sull'utilizzo del mondo reale dal rapporto CrUX (a volte chiamati "dati sul campo"). 

Lighthouse, d'altra parte, mostra i dati basati su quelli che vengono chiamati "dati di laboratorio". I dati di laboratorio sono utili per eseguire il debug dei problemi di prestazioni durante lo sviluppo di un sito Web, poiché vengono raccolti in un ambiente controllato. 

Tuttavia, potrebbe non catturare i colli di bottiglia del mondo reale. Puoi utilizzare entrambi i rapporti per migliorare l'esperienza degli utenti, ma le informazioni fornite da ciascun rapporto sono diverse.

Dettagli: Web mobile

Etichette:

2020/12/26

I Segnali Web Essenziali (Core Web Vitals) di Google saranno un fattore di ranking

Segnali Web Essenziali CLS

Google ha annunciato che a partire dal 2021 i Segnali Web Essenziali (Core Web Vitals) verranno inseriti fra i fattori di ranking che influenzeranno il posizionamento di una pagina e di un sito web sui risultati di ricerca, come si legge direttamente nel post dedicato:
Introdurremo un nuovo segnale che combina i Segnali Web Essenziali con i segnali che già riguardano l'esperienza utente sulle pagine web, per fornire un quadro olistico sulla qualità dell'esperienza utente su una pagina web.
I Core Web Vitals si aggiungeranno ad altri segnali quali la facilità di navigazione da mobile, la navigazione sicura, la sicurezza HTTPS e linee guida sugli elementi e le pagine interstiziali intrusive, segnali che combinati forniranno a Google un quadro olistico dell'esperienza sulla pagina.

Google ha inoltre dichiarato che prevede di incorporare a cadenza annuale nuovi segnali relativi all'esperienza in pagina, per allinearsi ulteriormente alle aspettative degli utenti, sempre in evoluzione, e aumentare gli aspetti misurabili dell'esperienza utente.

Grafico con i segnali di ranking su Google che misurano l'esperienza utente
Gli attuali segnali di ranking che riguardano l'esperienza utente

Sul suo sito dedicato alla Ricerca, Google ha creato un'apposita sezione dedicata all'esperienza in pagina dove è possibile recuperare tutte le informazioni e riferimenti per poter districare al meglio e ottimizzare il proprio sito per i segnali suindicati. 

Segnali Web Essenziali, Notizie Principali e AMP

Google ha avvertito che l'inserimento dei Segnali Web Essenziali fra i fattori di ranking non avverrà prima del 2021: i webmaster verranno avvertiti almeno sei mesi prima che questa modifica divenga effettiva; dunque non c'è necessità al momento di correre a modificare il proprio sito, benché l'obiettivo sia arrivare prepararti, per evitare spiacevoli sorprese.

Questa novità riguarderà in particolare anche i siti di notizie:
Quando implementeremo l'aggiornamento del ranking con l'esperienza in pagina, aggiorneremo anche i criteri di idoneità per le Top Stories. AMP non sarà più necessario per far apparire le notizie nelle Top Stories sui dispositivi mobili; sarà una sezione aperta a qualsiasi pagina. Accanto a questo cambiamento, l'esperienza in pagina diventerà un fattore di ranking nel determinare la classifica nelle Top Stories, oltre ai numerosi fattori valutati.
I Segnali Web Essenziali diverranno dunque un fattore di ranking anche per poter essere presenti nella sezione Notizie Principali (le Top Stories); inoltre questa sezione non sarà più riservata solo a coloro che hanno implementato la tecnologia AMP, ma sarà accessibile a tutte le pagine web.

Core Web Vitals

I Segnali Web Essenziali sono tre: 
  1. LCP (Largest Contentful Paint, visualizzazione elemento più grande): il tempo impiegato dalla pagina per visualizzare l'elemento più grande visibile;
  2. FID (First Input Delay, ritardo prima interazione): il tempo impiegato dalla pagina per rispondere alle azioni dell'utente;
  3. CLS (Cumulative Layout Shift, variazione layout cumulativa): la variazione dell'interfaccia utente della pagina durante il relativo caricamento.
Queste metriche sono state ideate da Google per restituire dati misurabili sull'esperienza utente e per valutarne la qualità in maniera quantitativa. Secondo quanto dichiarato da Google sono infatti misurabili dal vero e sono supportate da metriche di laboratorio.

Considerando i Core Web Vitals nella pratica, Google sta dando un'indicazione abbastanza chiara: su una pagina web gli elementi più importanti devono essere i più evidenti, devono caricare velocemente, deve essere possibile interagirvi subito e devono essere garantire un'esperienza utente perspicua.

Vale la pena evidenziare come i valori di riferimento dei Segnali Web Essenziali riguardino non solo la prima esperienza di un utente in relazione ad una pagina web specifica, ma anche le esperienze e caricamenti successivi di una medesima pagina

In sostanza, non sarà importante solamente che una pagina web sia veloce al primo caricamento, ma anche ai caricamenti successivi. Per questo ottimizzare al massimo la cache del proprio sito è una buona idea.

I Segnali Web Essenziali hanno sostituito su Google Search Console il report dedicato alla velocità: ora nell'interfaccia di Google Search Console è possibile verificare il valore dei Core Web Vitals relativi al proprio sito, ricevendo suggerimenti su quali pagine debbano essere migliorate per rientrare nei parametri ideali.

Report Segnali Web Essenziali su Google Search Console
L'apposito report su Google Search Console riporta le pagine che hanno dei problemi, per individuare subito dove intervenire


Dopo la notizia, John Mueller si è preoccupato di dare una serie di indicazioni via Twitter su dove trovare risorse dedicate ai tre segnali, per migliorare la qualità delle proprie pagine web. 

LCP (Largest Contentful Paint)

LCP è una metrica simile alla velocità di caricamento della pagina, ma l'obiettivo di questa metrica è quello di capire quando sono visibili gli elementi principali, uno degli aspetti che interessano di più gli utenti.

Al momento, secondo Google, uno dei modi più precisi per misurare quando viene caricato il contenuto principale di una pagina è guardare quando viene visualizzato l'elemento più grande.

Secondo le valutazioni di Google, per fornire una buona esperienza utente, i siti dovrebbero sforzarsi di fare in modo che il caricamento dell'elemento più grande avvenga entro i primi 2.5 secondi dal momento in cui la pagina ha iniziato il caricamento. Questo valore va registrato per almeno il 75% della visite.

Valori di riferimento per Largest Contentful Paint


Per approfondimenti su LCP, John suggerisce di visitare la pagina dedicata a LCP, un post apposito su come ottimizzare la metrica ed un video su YouTube di Paul Irish.

FID (First Input Delay)

FID misura la reattività: qual è la prima impressione dell'utente quando tenta di interagire con la tua pagina?

L'utente può interagire subito con un elemento del sito e osservarne subito i risultati oppure è per qualche ragione obbligato ad attendere, per esempio, dopo aver cliccato un link?

FID è la metrica che dovrebbe misurare la qualità della prima impressione. Se negativa, potrebbe convincere l'utente ad abbandonare velocemente il sito per via della scarsa reattività.

Per fornire una buona esperienza utente, i siti dovrebbero sforzarsi di avere un First Input Delay a 100 millisecondi. Questo valore va registrato per almeno il 75% della visite.

Valori di riferimento per First Input Delay



CLS (Cumulative Layout Shift)

Il CLS viene calcolato prendendo in esame gli elementi della pagina che si spostano durante i tempi di caricamento di altri elementi, che a loro volta possono determinare uno spostamento dei primi. 

Ti sarà già capitato - mentre visitavi una pagina web - di tentare di voler un pulsante. Poco prima del click, il pulsante si sposta improvvisamente per via del caricamento di un altro pulsante; a causa di questo spostamento inatteso, ti ritrovi a cliccare un elemento che invece non volevi cliccare. 

Questo effetto è ben visibile osservando questa GIF animata, che illustra esattamente quanto i problemi di CLS possano essere deleteri nell'esperienza utente.

L'apparizione di un elemento in alto spinge improvvisamente il basso il pulsante "Yes, place my order". Questo si sposta dove prima si trovava il pulsante "No, go back", il pulsante che l'utente avrebbe voluto cliccare. Nell'esempio, l'utente si ritrova ad aver inoltrato un ordine che non avrebbe voluto completare. Pessima esperienza.

Per fornire una buona esperienza utente, le pagine devono mantenere un Cumulative Layout Shift inferiore a 0.1. Questo valore va registrato per almeno il 75% della visite.

Valori di riferimento per Cumulative Layout Shift




FAQ Core Web Vitals

Sulla Guida ufficiale di Search Console, Google ha pubblicato anche le FAQ ufficiali dedicate ai Core Web Vitals, scritte da Cheney Tsai

Al momento le FAQ non sono ancora state ufficialmente tradotte in italiano da Google.

Strumenti utili per ottimizzare i Segnali Web Essenziali


Oltre a Google Search Console, le metriche Core Web Vitals verranno integrati su diversi strumenti che Google mette a disposizione per sviluppatori e non sviluppatori, fra cui Chrome Dev Tools, Lighthouse, CrUX, Page Speed Insights, la Web Vitals Extension e WebPageTest, oltre ad libreria JavaScript che permetterà misurazioni ad hoc.

Etichette:

2020/06/07

Come Google utilizza i dati storici di un sito per determinare il ranking: link, SafeSearch e qualità

Durante l'English Google Webmaster Central office-hour del 29 maggio 2020, John Mueller di Google ha spiegato come Google può utilizzare i dati storici di un sito per determinarne il ranking.

Tutto è nato da una domanda specifica:

Google utilizza mai dati storici quando decide come classificare un sito, oppure gli algoritmi considerano solo l'istantanea attuale e più recente?

John Mueller ha fatto alcuni esempi per spiegare in che modo i dati storici possono essere utilizzati: i link guadagnati o persi nel tempo, il filtro SafeSearch e gli algoritmi di qualità. Ecco qui di seguito la risposta di John, il video parte dal minuto 21:25.

Link

Il primo esempio riguarda i link. Se il tuo sito web esiste da molto tempo, allora è ragionevole pensare che esista uno specifico “ecosistema” di link e collegamenti provenienti da altri siti e pagine web, ecosistema di link che si è evoluto attorno il tuo sito con il passare del tempo.

Il tuo sito avrà guadagnato collegamenti da molti altri siti e pagine web per un periodo di tempo relativamente lungo: quando Google prende in considerazione il tuo sito o una specifica pagina web, lo farà non solo osservando l’istantanea del sito web rispetto alla scansione più recente, ma terrà in conto anche tutti i segnali e link raccolti durante gli anni.

La “storia” dei link che hai raccolto nel corso del tempo ha dunque un suo peso nel determinarne il posizionamento.

SafeSearch e siti per adulti

Un altro esempio riguarda il filtro SafeSearch e i siti per adulti: si tratta in questo caso un segnale specificatamente ricavato dai contenuti di un sito.

Se ad esempio i contenuti del tuo sito riguardassero per molto tempo contenuti per adulti, gli algoritmi di Google potrebbero abituarsi automaticamente a filtrare i contenuti del sito utilizzando la funzionalità SafeSearch.

Se poi, dopo molti mesi o anni, decidessi di rinnovare il tuo sito completamente, rimuovendo del tutto tutti i contenuti per adulti, può accadere che per un certo periodo di tempo gli algoritmi di ricerca continuino a utilizzare SafeSearch filtrando le pagina del sito, nonostante non siano più presenti contenuti per adulti.

Potrebbe dunque servirti più tempo prima che Google capisca che il tuo sito non include più contenuti per adulti e non è più necessario applicare il filtro SafeSearch alle sua pagine.

Algoritmi di qualità

L’ultimo esempio riguarda gli algoritmi di qualità che possono impiegare tempo per valutare un “prima” e un “dopo”.

Ti sarà già capitato più volte di migliorare il tuo sito o una pagina web (migliorando i contenuti o l’esperienza utente in pagina) e di non vedere subito quel significativo miglioramento nel ranking che ti saresti aspettato, ma di iniziare a raccoglierne i frutti solo dopo settimane o anche mesi.

Questo perché se migliori in modo significativo il tuo sito o una pagina web, Google non reagirà al cambiamento subito dopo la prima scansione ma potrebbe impiegare molto tempo - in alcuni casi anche più di un anno - per riconoscere i miglioramenti e rifletterne le conseguenze a livello di ranking e posizionamento.

Gli algoritmi necessitano di tempo per capire che il tuo sito è migliorato rispetto a prima e che va quindi trattato di conseguenza.


Il tema affrontato da John Mueller è interessante ed evidenzia diversi aspetti già noti in ottica SEO.

  • La “storia” di un sito rivesta una certa importanza nella sua valutazione da parte di Google. Nel corso del tempo un sito guadagna una certa "reputazione" agli occhi di Google. È dunque indispensabile pensare ad un strategia a lungo termine quando si pianifica una strategia per il posizionamento;
  • I miglioramenti apportati ad un sito o ad una pagina potrebbero non avere conseguenze immediate, potrebbe essere necessario attendere settimane o mesi per iniziare a vederne i frutti;
  • Allo stesso modo errori commessi oggi o ieri potrebbero avere conseguenze anche sul domani, conseguenze che potrebbero protrarsi nel tempo. Meglio dunque pensarci bene prima di prendere decisioni rischiose.

Etichette:

2020/05/24

Dove inserire i link: meglio nel testo o nelle note a fondo pagina?

Sei icone colorate che rappresentano i link ipertestuali

Sappiamo tutti che i link - interni ed esterni - sono uno dei fattori principali per Google nel determinare il valore di una pagina web.

Dove è meglio inserirli in un articolo? meglio inserirli ma mano lungo il testo, come accade per molti post che si possono leggere online, o meglio tutti nelle note a fondo pagina in un blocco dedicato, come invece succede per esempio succede su siti come per esempio Wikipedia o su molte pubblicazioni scientifiche, in cui i riferimenti e le citazioni sono solitamente inseriti in blocco a fondo testo?

Ho fatto questa domanda a John Mueller e la risposta è stata abbastanza chiara: meglio inserire i link man mano lungo il testo e non a fondo pagina.

Testo o note?

Link nel testo o nelle note? A mio parere, dal punto di vista dell'esperienza di lettura dell'utente, queste due modalità alternative per l'inserimento dei link presentano ognuna vantaggi e svantaggi.

Link nel testo

Si tratta pubblicamente delle soluzione più comune utilizzata sul web e paragonabile forse all'uso delle note presente in alcuni testi letterari, in cui i riferimenti e i commenti appaiono a fondo pagina.

Inserire i link man mano all'interno del testo rende il riferimento immediatamente disponibile: il lettore può subito accedere alla pagina citata per verificare il contenuto di cui si parla.

D'altro canto, però, questa possibilità incentiva un'esperienza di lettura più frammentata e meno coesa. Con la disponibilità dei link durante la lettura, l'attenzione di un utente potrebbe rimbalzare continuamente verso pagine esterne.

Link nelle note

Questa soluzione è tipica di molte pubblicazioni scientifiche, dove i riferimenti ad altre pubblicazioni citate sono accumulate in una sezione dedicata solitamente inserita a fine articolo.

È usata inoltre in molti siti dal taglio enciclopedico, come per esempio Wikipedia, che è solita appuntare tutti i riferimenti a risorse esterne (non solo pagine web) a fine voce, cui rimandano la numerazione ad apici presente nel testo.

L'uso della note tipico su Wikipedia

Inserire tutti i link a fondo pagina in un blocco dedicato offre invece un'esperienza di lettura senza soluzione di continuità: più liquida e focalizzata, priva di distrazioni.

L'utente però non ha la possibilità di accedere immediatamente alle risorse citate e, se interessato a raggiungerle, è costretto a interrompere la lettura per passare a fondo pagina e individuare lo specifico riferimento relativo alla nota originaria.

Entrambi gli approcci hanno dunque vantaggi e svantaggi e provato dunque a chiedere direttamente a John Mueller se esista un best practice lato SEO suggerita da Google.

John mi ha risposto nel English Google Webmaster Central office-hours del 1 ottobre 2019. Ecco qui di seguito la sua risposta: il video parte dal minuto 1:06.

Google: meglio inserire i link direttamente nel testo

La risposta di John è stata esaustiva e chiara: meglio inserire i link all'interno del testo sfruttando gli anchor text.

Il motivo è presto spiegato: Google sfrutta il testo presente in prossimità dei link per contestualizzare e comprendere meglio l'argomento cui il link si riferisce.

Se inserisco un link all'interno del testo, il testo adiacente aiuta Google a capire di cosa sto parlando e quale può essere la relazione fra la pagina collegata e l'argomento trattato. In sostanza il motore di ricerca riesce a contestualizzare meglio.

Se invece inserisco tutti i link alla fine di un articolo, il motore di ricerca si trova di fronte ad un blocco di link privi di contesto. Magari non immediatamente, ma una persona probabilmente non faticherà a capire a cosa si riferisce un link specifico; un motore di ricerca invece non è in grado di collegare una nota a pie' di pagina con il contesto cui si riferisce.

Di conseguenza per Google è meglio inserire i link direttamente nel testo.

Questo suggerimento è in particolare caldamente suggerito per i collegamenti interni, ovvero quando un link punta non ad una pagina esterna ma ad una pagina del proprio sito, suggerimento seguito anche in questo caso da Wikipedia, che inserisce solo i link esterni nelle note, mentre i link interni vengono inseriti nel testo.

Soprattutto per i collegamenti interni è essenziale aiutare il motore di ricerca a contestualizzare l'argomento per aiutarlo a comprendere a quale tema è correlato ogni link, non solo attraverso l'anchor text ma anche attraverso il contesto in cui è inserito.

Etichette:

2012/10/05

Capo Verde e Boa Vista: fra oceano e deserto

baia di boa esperanca con mulini sullo sfondo a boa vista
La Baia di Boa Esperanca con tre pale eoliche sullo sfondo

Capo Verde è nel complesso una meta di un certo interesse: le dieci isole dell'arcipelago offrono diversi ambienti, ognuna con le sue caratteristiche e punti di forza.
Probabilmente le isole meno turistiche hanno il maggior fascino, ma al momento sono meno battute dai tour operator. Per i tour più complessi è quindi necessario rivolgersi ad agenzie specializzate o intraprendere una vacanza "fai da te", aspetto che fa aumentare il prezzo.

Scegliendo invece uno dei tanti pacchetti disponibili presso i tour operator, l'ex colonia portoghese credo possa essere considerata una delle mete migliori nel rapporto qualità prezzo: con un costo di circa 700/800 euro a persona è possibile farsi una settimana in un luogo che offre spiagge tranquillamente paragonabili alle migliori distese caraibiche, hotel e strutture di prima scelta, interessanti escursioni naturalistiche, una durata del volo accettabile (circa 6 ore), e non da ultimo la sempre apprezzata formula tutto incluso, che impedisce di far lievitare le spese.

Bem-vindo a Boa Vista

Nel nostro caso noi abbiamo scelto Boa Vista per il nostro viaggio, essendo anche un'isola capace di coniugare le esigenze un po' più turistiche senza però aver ancora perso il sapore locale: Boa Vista sa offrire la classica vacanza di mare con paesaggi variegati, che vanno dal desertico al verdeggiante, dal collinare al brullo, con spiagge eccellenti e hotel di ogni genere, dal lusso al fai da te.

E' stata poi forse una delle vacanze più "avventurose" e imprevedibili, già a partire dall'arrivo: a causa di una pioggia come non se ne vedevano da sempre, e conseguente alluvione, il ponte stradale principale di Boa Vista, che collega praticamente tutte le strade, era crollato e l'aeroporto è rimasto chiuso.

alluvione e crollo del ponte di boa vista a capo verde
L'alluvione che ha trascinato via il ponte a Boa Vista
(immagine da Boavista2000)

Veniamo quindi dirottati e atterriamo sull'isola di Sal, dove il Tour Operator di Francorosso si prodiga per offrirci un'alternativa valida, fallendo miseramente per forza di cose. L'unico villaggio disponibile era infatti il Vila Do Farol, nettamente inferiore rispetto al Riu Karamboa che avevamo prenotato. Ciliegina sulla torta, la nostra prima serata è stata accompagnata da conati di vomito e malessere generale, per tenere fede alla fama dell'hotel.

interno camera vila do farol isola di sal
L'immagine esprime il "mood" e il malessere percepito nella permanenza all'isola di Sal

Il giorno dopo ci si riprende e si parte per l'aeroporto di Sal con la speranza di poter volare a Boa Vista, riuscendo finalmente a mettere piede sull'isola verso il primo pomeriggio.

Antropologia Turistica

I disguidi sebbene poco piacevoli, sono stati però utili a livello antropologico, per osservare il teatrino degli italiani in vacanza e in particolare degli italiani in vacanza fra i disagi. Ho pazientemente classificato alcune tipologie di turisti che hanno manifestato la loro spiacevole presenza durante i quasi due giorni a cavallo fra Sal e Boa Vista e, perchè no, anche in seguito.

 - Il Simpaticone: quello che in ogni occasione deve uscirne con una battuta del cazzo cercando di far ridere, soprattutto quando si è tutti assiepati in coda, magari durante un palloso controllo passaporti con file stile Gardaland.

- Il Facchino: quello che si porta un bagaglio a mano che sembra contenere il vestiario di un guardaroba da 4 stagioni, e che pretende di avere almeno 4 cappelliere a disposizione per la sua valigia station wagon in aereo.

- Il Tossicomane: quello che riesce ad avere la sigaretta in bocca accesa in ogni occasione: in coda, a pranzo, a colazione, in piscina, al mare, sulla spiaggia, al bar, per la strada, sul bus, e se riesce anche sotto la doccia e mentre dorme.

- Lo Scivoloso: quello che in coda si infila ovunque, cercando di superare chi gli sta davanti con manovre di ogni genere, spingendo, dando gomitate, affiancandosi, fingendo di conoscere qualcuno più avanti o simulando attacchi epilettici. A volte lo Scivoloso è anche Simpaticone e quindi oltre a scivolare in avanti, lo fa sparando cazzate.

- Lo Speedypizza: quello che segue lo slogan della famosa Speedypizza Findus: amici in 5 minuti. In questo senso è divertente notare all'aeroporto all'andata le facce di persone che non si cagano nemmeno di striscio, e poi al ritorno al ritiro bagagli sempre la stessa gente che si è riscoperta amici per la pella da una vita, salvo poi non cagarsi più per sempre a 10 minuti dall'abbandono dell'aeroporto.

- Il Polemico: quello che si lamenta sempre a prescindere. Se piove è colpa del tour operator che non ha contattato Tempesta degli X-Men per scongiurare la pioggia; se c'è vento è colpa di quel pezzo di merda di Eolo e del Tour Operator che non gli ha proibito di soffiare; se l'aereo è in ritardo è colpa del tour operator che non provvede a ri-distribuire i fusi orari.

Queste sono le 6 principali categorie - ovviamente non esaustive - che ho potuto osservare all'opera durante questa vacanza e che, forse per pregiudizio ma fino ad oggi più per post-giudizio, mi sembrano tipicamente italiane. Per questo rifuggo le strutture con gli italiani in vacanza come si rifugge un attacco di dissenteria.

in attesa a sal turisti
Turisti in attesa a Sal;  ottima occasione per "accendere la luce" sulle tipologie turistiche
che si nascondono sullo sfondo di una vacanza


Karamboa che sorpresa

Nei nostri 7 giorni abbiamo soggiornato al Riu Karamboa, gigantesco resort che sembra una sorta di mini villaggio, vista la vastità del complesso e le tantissime camere che possono ospitare credo fino a 2000 persone.
Fantastica la formula All Inclusive, un tutto incluso reale: è possibile arrivare in hotel e dimenticare il portafoglio in cassaforte: ogni pasto, bevanda, colazione cena, spuntino e snack è incluso e tutto a volontà.

immagine riu karamboa
Il Riu Karamboa nel suo splendore

Il luogo ideale per poter fare una vera a propria vacanza sdraio e forchetta meglio nota come da maiali all'ingrasso, in cui le persone si limitano a sguazzare nell'acqua dell'oceano o della piscina, il tutto mentre trangugiano grassi insaturi e saturi di ogni tipo.
In alcuni momenti si sfiora davvero l'apoteosi dell'ingrasso e della indolenza, immagini che mi hanno fatto pensare quanto l'Ulisse di Dante con la sua famosa frase fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza in certi casi sia una colossale panzana: il genere umano (o almeno una parte di esso) non vede l'ora di viver come bruti.

turisti al riu karamboa intento a fare acqua gym
Maiali all'ingrasso che fanno acqua gym


La struttura dell'Hotel è pregevole e affascinante, se non fosse per alcuni difetti di progettazione, che mi fanno pensare che l'architettura sia stata concepita da un vero idiota. Come definire altrimenti qualcuno che progetta scarichi dell'acqua piovana che convogliano il flusso all'interno di alcune finestre e terrazze? Oppure impianti elettrici che perdono acqua dai lampadari sulle volte? Esatto, un idiota.

Altro problema è la spiaggia antistante: nonostante si tratti della rinomata Praia de Chavez, l'hotel si ritrova davanti allo scarico del fiume principale e il mare in quei pressi risulta poco pulito, in quest'occasione anche per via dell'alluvione. Per trovare la sabbia bianca e il mare verde e pulito meglio allontanarsi di qualche centinaio di metro.

Per il resto nulla da ridire sulla varietà dei servizi offerti, sull'animazione di buon livello, sulla scelta dei ristoranti e la qualità del cibo, sempre ottimo, variegato e fresco. Il solo aspetto che in alcuni momenti mi ha fatto storcere il naso è che, data la colossale dimensione della struttura e la grande quantità di persone, in alcuni casi a colazione, pranzo o cena, sembrava di trovarsi in un'enorme "festa di paese" all'aperto, una mega mensa collettiva, con centinaia di persone che ronzavano nel ristorante principale.
In questo senso meglio i ristoranti tematici, più intimi e raccolti.

dromedario davanti al riu karamboa
Poco lontano dall'hotel era possibile fra una "cammellata" fra le dune

Verso Nord

Per via delle problematiche di viabilità abbiamo potuto fare solo un'escursione al nord dell'isola, a dire la verità non eccessivamente interessante. A parte il paese di Rabil, formato da qualche catapecchia caratteristica e diroccata, la nostra visita ha toccato anche il paese principale di Sal Rei, la capitale di Boa Vista. In sè avrei passeggiato con piacere fra le vie della casette colorate, se non fosse stato per la presenza di alcuni senegalesi molesti quanto due dita nell'occhio.

Appena scesi dal pick up, questi loschi figuri dai nomi italianizzati il peggio possibile (tipo "Tiramissù" con due S) ci hanno circondato, cercando di convincerci ad entrare nelle loro botteghe, questo fino allo sfinimento alternato alla voglia di sterminio, sterminio controllato, per preservare i Capoverdiani - gente tranquilla e tutt'altro che molesta - dalla strage.

una casa a rabil
Una tipica casa a Rabil

porto di sal rei con barche a boa vista
Il caratteristico porto di Sal Rei


Insomma, se Sal Rei può incuriosire, sicuramente la presenza di questi insistenti senegalesi e delle loro botteghe piene di cianfrusaglie inutili, ci ha fatto immediatamente passare la voglia di fermarci in paese.
Prima di Sal Rei, tappa alla Baia de Boa Esperanca dove riposa il relitto della Santa Maria, incagliatosi circa 40 anni fa.

Anche qui le battute su Schettino si sono sprecate, ma il relitto in questo caso era immerso in un'atmosfera sgombra, quasi surreale, che mi ha fatto venire in mente il finale del film il Pianeta delle Scimmie. Adagiato su un fianco, ormai divorato dalla ruggine, troneggia su una spiaggia spoglia, desertica ma rude e frastagliata, con in lontananza tre pale eoliche ed un'atmosfera carica di umidità e foschia, mentre il vento e le onde sferzano la sabbia e l'aria. Quasi un monito per un passato che è futuro, e chi ha visto il film con Charlton Heston sa di cosa parlo.

relitto santa maria baia boa esperanca boa vista
Il relitto della Santa Maria nella Baia di Boa Esperanca


Durante il nostro itinerario siamo stati accompagnati dalla guida locale Eliseu, tipo in gamba, simpatico e preparato, che ha passato il tempo a vantarsi delle sue doti da novello Colin McRae capoverdiano per la sua abilità di guida nel deserto, criticando gli altri autisti di pick up al seguito. Un particolare fondamentale e dopo capirete perché.

Il ritorno verso l'hotel è stato nuovamente funestato dai disagi per il ponte crollato, che hanno permesso alla nostra guida di partorire la seguente idea: per evitare di farsi di nuovo i 50 minuti di deserto off-road, ha proposto di "guadare" a piedi un tratto di oceano, per poi percorrere una parte di spiaggia verso l'hotel: tempo di percorrenza 10 minuti, durante il quale abbiamo visto i nostri compagni di escursione inghiottiti prima dall'acqua e poi dall'oscurità della spiaggia.

La maggior parte ha infatti accettato ma noi ed un'altra coppia decidiamo di rifarci la strada in pick up: qui emerge l'abilità di cui Eliseu si è vantato per l'intera giornata: alla prima duna affrontata nel deserto al buio riesce ad insabbiare il veicolo e bloccarlo.

Siamo costretti così a scendere in quattro e a spingere, riuscendo a emergere dalla pozza di sabbia; rimontiamo sul mezzo e inizia la tappa di rally, con la guida che spinge sull'acceleratore per evitare di insabbiarsi di nuovo compiendo evoluzioni da prova speciale. Comunque emozionante ed impressionate vedere qualcuno guidare come un pazzo nel buio più totale, senza alcuna indicazione se non il sentiero innanzi, un luogo in cui io mi sarei perso e/o ribaltato dopo aver percorso 3 metri.

buio spiaggia capo verde
Il buio sulla spiaggia illuminata dai fari del pick up

Ne restano altre 8

Rientrati in hotel, abbiamo concluso il resto della vacanze godendoci le spiagge sabbiose e lisce, ubicate a circa 1 km di distanza dal Riu Karamboa, dove è possibile fare il bagno in un oceano Atlantico dall'acqua calda e accogliente. Resta forse un po' il dispiacere di non aver avuto al possibilità di vedere altre zone dell'isola a causa delle problematiche causate dal precedente diluvio universale.

show musicale di patrick e fati al Riu Karamboa
Lo show musicale di Patrick e fati al Riu Karamboa

La mia impressione complessiva è comunque stata positiva: Boa Vista è un'isola ancora parzialmente lontana dalla calca turistica che probabilmente si è già impadronita dell'Isola di Sal e che inevitabilmente giungerà anche su quest'isoletta dal paesaggio variegato.

Fortunatamente le restanti 8 isole che compongono l'arcipelago sembrano ancora essere lontane dal turismo di massa e dovrebbero preservare la tipicità locale oltre ad offrire una varietà di paesaggi e di interesse turistico degno di nota, aspetto che rende Capo Verde forse una delle mete nel complesso più interessanti e varie fra quelle disponibili a poche ore di volo.

Passeggiare sulle dune desertiche, formatesi dalla sabbia proveniente dal Sahara, mentre con il vento fra i capelli si osserva a pochi metri la spiaggia bianca e l'acqua azzurra dell'oceano è un'esperienza fra le più piacevoli e rilassante degli ultimi anni.  Chi lo sa che in futuro non venga il momento di fare una nuova capatina davanti al Senegal per proseguirne l'esplorazione, alla scoperta delle altre isole abbracciate dall'Atlantico.

passeggiare sulla praia de chavez
Una passeggiata sulla Praia de Chavez

spiaggia de chavez a boa vista
Il favoloso mare sulla Praia de Chavez



Etichette: , , ,